ll mercato del trasporto aereo in Europa e in Italia

ll mercato del trasporto aereo in Europa e in Italia

Le performance del mercato europeo
Nel 2016 il traffico passeggeri in Europa è cresciuto del 5,1%, superando quota 2 miliardi di passeggeri e facendo segnare un incremento di volumi superiore al 5% per il terzo anno consecutivo.
Ciò significa che gli aeroporti europei hanno accolto 300 milioni di passeggeri in più rispetto al 2013 e l'80% di essi - 240 milioni – hanno riguardato il mercato del trasporto aereo dell'UE.
Gran parte di questa impressionante performance è dovuta a 3 fattori interconnessi:

  1. il miglioramento delle condizioni economiche guidate dalla crescita dei consumi privati e dalla riduzione della disoccupazione;
  2. i prezzi bassi del petrolio;
  3. l’espansione dell’offerta da parte delle compagnie aeree.

La parte più rilevante della crescita del 2016 è stata generata dal mercato dei paesi UE, i cui aeroporti hanno fatto segnare un incremento del 6,7%. Questo nonostante l’impatto depressivo esercitato dagli attacchi terroristici in Belgio (che ha pagato il prezzo più alto in termini di riduzione del traffico aereo), Francia e Germania.
Il traffico passeggeri negli aeroporti europei non comunitari ha registrato invece una diminuzione media dello 0,9%, causato principalmente dal crollo registrato negli aeroporti turchi (-6,6%) in conseguenza degli attentati terroristici e dell’instabilità politica. Sebbene in leggero miglioramento nella seconda parte dell’anno, il traffico passeggeri è rimasto debole anche negli aeroporti russi, mentre altri mercati extracomunitari come l'Islanda, Israele e Ucraina hanno invece sperimentato una crescita molto dinamica. Del significativo calo di flussi turistici transitati negli aeroporti turchi hanno approfittato gli aeroporti di Croazia, Cipro, Bulgaria, Grecia, Portogallo, Romania e Spagna.
Il traffico di merci è cresciuto negli aeroporti europei del 4,1%, registrando le migliori prestazioni dal 2010 e confermando il miglioramento delle condizioni economiche per l'Europa. I movimenti sono aumentati del 3,2%, riflettendo una significativa espansione della capacità delle compagnie aeree rispetto agli anni precedenti.

Le performance del mercato italiano
In Italia la crescita nel 2016 ha fatto registrare un +4,8%, portando a 164 milioni i passeggeri (erano stati 159 milioni nel 2015) che hanno utilizzato gli scali nazionali. I movimenti complessivi sono stati 1.332.388, segnando un incremento del 2,4% rispetto all’anno precedente. Dato, quest’ultimo, che conferma, altresì, un migliore utilizzo delle infrastrutture aeroportuali nonché una maggiore redditività e un efficientamento dei voli stessi in termini di riempimento medio degli aeromobili (load factor).
I volumi di cargo (merce e posta) trasportati sono stati pari a 998.856 tonnellate, rispetto ai 941.107 del 2015. Questi ultimi hanno fatto registrare un aumento significativo, pari al 6,1%, superiore anche alla media europea, ferma al 4,1%. Dato anch’esso estremamente positivo per l’import/export in termini di contribuzione alla bilancia commerciale del Paese e per le ricadute economiche, dirette, indirette e dell’indotto.
Nell’ultimo quinquennio (2012-2016) il traffico passeggeri in termini di tasso di crescita medio composito (CAGR) ha registrato il 2,4%, mentre il traffico cargo il 3,4%, a dimostrazione, ancora una volta, del trend crescente che ha caratterizzato gli ultimi anni. Il modello di business introdotto dalle compagnie low cost ne ha determinato il successo in tutta Europa, ma è singolare come in Italia la percentuale di traffico operata da questi vettori risulti significativamente superiore a quella di qualunque altro paese continentale: circa il 50% a fronte di una media del 32%. Altro aspetto che si mostra con sempre maggiore evidenza è la contrazione della quota di traffico servita da operatori nazionali (imputabile soprattutto alla crisi Alitalia), che cedono ampie fasce di mercato a operatori europei ed extra-europei, che adottano modelli di business più efficienti. Tale tendenza mostra una chiara difficoltà degli operatori nazionali a operare in un regime competitivo e liberalizzato come il settore del trasporto aereo.

1) Fonte: ACI Europe, Comunicato Stampa del 17-02-2017; ENAC, Rapporto e Bilancio Sociale 2016.