Linee guida del Master Plan
Il passaggio da una prospettiva che contemplava il ritorno di Malpensa alla funzione di hub a quella dello sviluppo di un aeroporto intercontinentale point-to-point – dapprima delineata a livello strategico e successivamente incorporata nel piano industriale – è il principale presupposto che caratterizza le Linee Guida del Master Plan al 2030.
Le previsioni di traffico al 2030
Abbiamo deciso di riformulare le previsioni di crescita dei volumi di traffico, in ragione di un diverso mix che caratterizzerà l’aeroporto (quota breve-medio raggio o lungo raggio, quota in capo a compagnie major o low cost, quote di collegamenti per le diverse aree geografiche, quote di traffico merci belly o all cargo, ecc.), rispetto a quello che ragionevolmente avrebbe caratterizzato Malpensa con prevalente funzione hub. In base a questi presupposti, a fine periodo (2030) Malpensa dovrebbe registrare 2450.000 movimenti secondo lo scenario base, 2790.000 nello scenario che include la crescita addizionale stimata. I passeggeri annui dovrebbero essere compresi tra 28 e 32,5 milioni, mentre le merci dovrebbero raggiungere e superare il milione di tonnellate. Per ciò che concerne le previsioni di traffico cargo, i valori sono riferiti alle movimentazioni di merci della prima linea, che non considerano potenziali sviluppi di mercato sul fronte spedizionieri/seconda linea/logistica. La crescita prevista nel primo quinquennio (CAGR 7,5%) è coerente con gli sviluppi programmati di capacità e le attività previste dei relativi operatori.
L’analisi della capacità
Ancora in via preliminare, dopo le previsioni di traffico, abbiamo deciso di verificare nuovamente le soglie di capacità dell’aeroporto, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture di volo (piste, raccordi, piazzali) che rappresentano l’area più critica di gestione dei flussi.
Lo studio è stato compiuto attivando una collaborazione specifica con ENAV.
L’obiettivo era la valutazione della capacità massima in tre diversi scenari:
- infrastrutture esistenti (c.d. “baseline”);
- lay-out esistente (due piste) ma ottimizzandone l’utilizzo grazie a nuove infrastrutture (nuovi raccordi, nuove vie di uscita, ecc.) e a innovazioni nella gestione delle procedure di decollo e atterraggio;
- lay-out a tre piste (con la terza pista disposta secondo la soluzione individuata a suo tempo dallo studio MITRE).
Gli indirizzi progettuali
Dall’incrocio dell’analisi di previsione e dello studio di capacità è derivata una prima assunzione per la stesura delle Linee Guida.
Pur con tutta la flessibilità che è necessario mantenere quando si tratta di programmare attività a lungo termine, abbiamo ritenuto ragionevole ipotizzare che l’attuale lay-out a due piste, ottimizzato grazie a una serie di interventi selettivi, possa sostenere la crescita dei volumi almeno fino al 2030.
Per far fronte all’aumento dei volumi merci, alla diversificazione delle tipologie (merci, courier) e all’aumento degli operatori, le Linee Guida prevedono diversi interventi per il potenziamento e il miglioramento dei servizi offerti dalla Cargo City, oltre a quelli già in corso o di possibile prossima realizzazione (nuovo piazzale di sosta aeromobili e nuovi magazzini di prima linea).
Una parte delle nuove strutture potrà essere realizzato ancora sull’attuale sedime aeroportuale: un nuovo magazzino di dimensioni ridotte vicino alla centrale tecnologica (previa copertura del tracciato ferroviario); edifici e strutture per servizi di supporto all’attività cargo (parcheggi, officine, rifornimento carburante, lavaggio, area di ristoro, ecc.).
Un ulteriore sviluppo, invece, comporterà un’estensione del sedime di circa 60-90 ettari immediatamente a sud dell’attuale Cargo City, finalizzata alla collocazione di nuovi magazzini di prima linea con relativo piazzale di sosta aeromobili, edifici per funzioni di supporto e viabilità connessa. L’estensione richiederà una deviazione della SP 14 che corre attualmente in prossimità del sedime aeroportuale.